Ipotesi sulle vite precedenti

14.09.2013 15:24

Cari amici, vorrei in questa sede discutere la tesi secondo cui la reincarnazione funziona un po’ come l’alternarsi del giorno e della notte: il giorno corrisponde alla vita terrena, mentre la notte alla morte. Da questa prospettiva la morte è vista non tanto come una “fine”, ma bensì come un “sonno”, un momento di estraneazione tra un giorno e l’altro, in cui al risveglio si ha un “nuovo vestito”, cioè un nuovo corpo. In questa alternanza di giorno e notte accade un po’ come accade nella vita quotidiana: se alla sera ci si corica arrabbiati con qualcuno, alla mattina sarà probabile che ci si svegli con lo stesso senso di rancore e ira provato prima d’addormentarsi. Così tra una vita e l’altra. Se una s’interrompe con un’emozione negativa nei confronti di una persona, nella vita successiva ci si ritroverà a dover gestire la stessa negatività con la stessa persona. Ugualmente nel caso di sentimenti più positivi. In questo modo una forte attrazione o un’intensa avversione, che scattano nella vita presente, possono affondare le proprie radici in un passato lontano.

Poiché gli schemi continuano a riproporsi quasi identici da un’esistenza all’altra, molte situazioni attuali trovano spiegazione nel passato, e per risolverli si deve risalire alle vite precedenti in modo da individuare il bandolo della matassa e riuscire a creare delle nuove prospettive grazie alle quali risolvere poi i problemi del presente.

 Non è importante sapere se le informazioni, che emergono durante le sedute di regressione (tecnica per risalire alle vite precedenti), siano esatte o meno, ciò che conta è la consapevolezza che le impressioni provenienti dal passato si riferiscono a degli schemi della propria esistenza, capaci di chiarire il legame con persone che si amano o si odiano. Conoscere gli schemi può aiutare a chiarire situazioni presenti in modo da riformulare la propria realtà.

Se siete interessati ad una seduta di ipnosi regressiva scrivetemi pure al mio indirizzo mail